L'URLO DEI GIGANTI

Con la sua brillante operazione Rommel noi perderemo molto di più... la vita.

C'è sempre qualcuno che sopravvive per raccontarla.

E' arrivato il momento in cui bisogna pagare per il non riuscito attentato contro il maniaco che sta portando il paese alla completa rovina.

La sua arma non mi pare degna di passare alla storia.

Io servo il mio paese a modo mio.

"Fuori dai piedi!" "E se le istruzioni che ho ricevuto non andassero d'accordo con questo tuo ordine... se avessi disposizioni di tenerti compagnia per non farti annoiare?" "Ah, ora che ricordo... io sono obbligato ogni tre ore a prenderti la temperatura e comunicarla al comando." "E io ho l'incarico di impedirti in qualsiasi modo di bruciare altre chiese od opere d'arte." "Un capo senza nessuno a cui urlare è come un arbitro senza giocatori."

Comando io e basta e che nessuno si permetta di lasciarci la pelle senza il mio consenso... anzi, qui nessuno crepa senza l'ordine del sottoscritto.

Avrei preferito morire con loro... anche se per un diverso ideale.

Non è vero che sono un traditore. Ho agito per liberare la mia gente dalla schiavitù. E adesso sarei veramente un traditore se non fossi tra loro nel momento terribile del crollo finale. Nel momento in cui esisteranno solo macerie e bisognerà ricostruire dal nulla una patria. Questo è ciò che posso fare ancora per il mio popolo.

"La guerra è un gioco crudele purtroppo, colonnello." "E' un gioco in cui si muore, generale." "Ma come ho già detto altre volte... ci sono ideali per cui si può anche morire." "E' vero, a questo mondo ci saranno sempre degli ideali e uomini pronti a morire per essi... se non altro perché ci saranno degli altri uomini pronti a distribuire medaglie e promozioni."