Ultimo aggiornamento:
24/07/2024
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IL NOME DELLA ROSA

Anno: 1986
Regia di: Jean-Jacques Annaud
Genere: Giallo
Giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questa pergamena... testimonianza degli eventi mirabili e tremendi a cui mi accadde di assistere in gioventù sul finire dell'anno del Signore 1327. Che Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto allora avvenne in un luogo remoto a nord della penisola italiana in un'abbazia di cui è pietoso e saggio tacere anche il nome.
Per dominare la natura... prima dobbiamo apprendere a obbedirla.
Quando la femmina... che per sua natura è tanto perversa, diventa sublime per la sua santità, essa può essere il più nobile veicolo della grazia.
"Voi pensate che questo sia un luogo abbandonato da Dio?" "Hai mai conosciuto un luogo dove Dio si possa trovare a suo agio?"
"Nella grande saggezza c'è grande dolore e chi incrementa il proprio sapere incrementa anche il proprio dolore."
La carne può essere tentata secondo natura... o contro natura.
Il passo che separa la tensione mistica dalla violenza della follia... è fin troppo breve.
Spesso il terreno è una pergamena sulla quale un criminale lascia involontariamente la sua firma.
Un monaco non dovrebbe ridere... solo lo sciocco solleva la sua voce nel riso.
"Il riso è un vento diabolico che deforma il volto e rende gli uomini simili alle scimmie." "Ma le scimmie non ridono. Il riso è proprio dell'uomo." "Come il peccato. Cristo non rideva mai." "Ne siete così sicuro?" "Non c'è nulla nelle Scritture che induca a ritenerlo." "Ma neppure nulla che induca a credere il contrario."
"Volete mettermi alla prova, maestro?" "Che vuoi dire?" "Beh, con il debito rispetto, sembra che quando mi fate una domanda, sappiate già la risposta."
Le Scritture sono molto chiare. Nei Proverbi è scritto: "la donna si impossessa della preziosa anima di un uomo". E nell'Ecclesiasta è scritto: "più amara della morte è la donna".
Trovo difficile convincermi che Dio avrebbe inserito un essere così immondo nella creazione senza almeno dotarlo di qualche virtù. Quanto sarebbe quieta la vita senza l'amore. Tanto sicura. Tanto calma. Tanto noiosa.
La sola prova dell'esistenza del Diavolo è il nostro desiderio di vederlo all'opera.
"Ora, di quale segreto potrebbe essere venuto a conoscenza?" "Ho la sensazione che voi stiate per dirmelo." "Libri... libri proibiti... o libri spiritualmente pericolosi."
Non seguire il cattivo esempio del tuo maestro. Lui è uno che pensa troppo. Basandosi sempre sulle sottigliezze della sua mente anziché confidare nelle intuizioni del suo cuore. Apprendi a mortificare il tuo intelletto.
Chiunque contesta il verdetto di un inquisitore... è lui stesso un eretico.
"Ma che cosa c'è di tanto terribile nel riso?" "Il riso uccide la paura. E senza la paura non ci può essere la fede. Senza la paura del demonio non c'è più necessità del timor di Dio." "Però non puoi eliminare il riso eliminando questo libro." "No, certamente. Il riso resta lo sfogo dell'uomo volgare. Ma cosa succederebbe se per colpa di questo libro... uomini saggi andassero affermando che è possibile ridere di tutto? Possiamo ridere di Dio? Il mondo precipiterebbe nel caos."
Ripeto ancora oggi a me stesso che la mia scelta fu buona e feci bene a seguire il mio maestro. Quando infine ci separammo, egli mi fece dono delle sue lenti. Poi mi abbracciò con la tenerezza di un padre e mi disse: "tu hai vissuto in questi giorni, mio povero ragazzo, una serie di avvenimenti in cui ogni retta regola sembrava essersi sciolta, ma l'Anticristo può nascere dalla stessa pietà, dall'eccessivo amor di Dio o della verità, come l'eretico nasce dal santo e l'indemoniato dal veggente e la verità si manifesta a tratti anche negli errori del mondo, cosicchè dobbiamo decifrarne i segni anche là dove ci appaiono oscuri e intessuti di una volontà del tutto intesa al male." Non lo vidi più, né so che cosa sia accaduto di lui, ma prego sempre che Dio abbia accolto l'anima sua e gli abbia perdonato i molti atti d'orgoglio che la sua fierezza intellettuale gli aveva fatto commettere. Ma... ora che sono molto, molto vecchio, mi rendo conto che di tutti i volti che dal passato mi tornano alla mente, più chiaro di tutti vedo quello della fanciulla che ha visitato tante volte i miei sogni di adulto e di vegliardo. Eppure, dell'unico amore terreno della mia vita, non avevo saputo né seppi mai... il nome.